La ricorrenza del 1° Maggio rappresenta la celebrazione di uno dei diritti fondamentali della persona, il lavoro, sancito nell'art. 1 della nostra Costituzione e che pertanto deve rappresentare a tutti i livelli il punto di riferimento per qualunque azione politica e di governo. Questo perchè il lavoro rende liberi e insieme al diritto allo studio e alla salute è uno dei tre cardini su cui si regge una società moderna e giusta. Sul diritto al lavoro oggi si gioca una partita decisiva per la salvaguardia dei legittimi interessi individuali e collettivi per cui festeggiare questa giornata significa soprattutto rinnovare il nostro impegno per garantire, attraverso adeguate politiche pubblico-private, opportunità lavorative concrete e durature per tutti.
Vale in particolare per le giovani generazioni il cui futuro dipende dalla capacità di poter soddisfare questo diritto! Senza dimenticarci, ovviamente, dei nuovi esclusi dall'occupazione, le generazioni degli Over 50 che vivono un disagio sempre più improvviso e mortificante per la perdita del proprio lavoro. Infine il lavoro delle donne che, nonostante i passi avanti sin qui compiuti, continuano a convivere con oggettive difficoltà sia nell'accesso al lavoro all'insegna di concrete pari opportunità, sia nella tutela di questo diritto esposto anche alle degenerazioni con cui, purtroppo, ancora oggi bisogna confrontarsi. Viviamo in una società dove il lavoro sembra perdere continuamente diritto di cittadinanza. Bisogna invertire rotta e recuperare il valore del rapporto strategico che intercorre tra impresa e lavoratore al fine di realizzare i reciproci e legittimi interessi. C'è ancora tanto da fare su questa strada e oggi abbiamo il dovere, ognuno di noi, di dare un contributo concreto per la rinascita sociale ed economica del nostro Paese e dei nostri territori. Buon 1° Maggio!
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